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Deficit erettivo e soluzioni naturali

A questo scopo alcuni derivati naturali si sono rivelati utili per la loro capacità di stimolare il testosterone, di favorire la liberazione di NO (ossido nitrico), di evitare l’ossidazione e di favorire tono ed energia anche in periodi di affaticamento e stress psico-fisico; in particolare: il fungo Cordyceps Synensis, le parti aeree di Tribulus terrestris, la radice di Maca andina, le foglie di Damiana, la radice, i rami e la corteccia di  Muira Puama, i semi di Mucuna Pruriens, le foglie di  Ginko Biloba e aminoacidi quali Arginina Citrullina.

 

L’ascomicete Cordyceps sinensis ( Tochukasu giapponese) è un fungo tradizionalmente usato dalla Medicina Cinese come tonico-rinvigorente, coadiuvante della forza e della resistenza fisica, nonché come ottimo immuno-stimolante. La sua  composizione, ricca di principi attivi quali cordicepina e acido cordicepico, polisaccaridi (galattomannano), nucleosidi (Adenosina e Guanosina), fitosteroli (ergosterolo, precursore della vit.D3), Zinco ,Manganese ,Magnesio, acidi grassi (linoleico e oleico), 30% circa di proteine e vitamine del gruppo B, lo rende un ottimo rimedio per migliorare le prestazioni psico-fisiche soprattutto in stati di stress, nonché un tonico-rinvigorente con riconosciute proprietà benefiche a livello della sfera sessuale; in oriente viene riconosciuto come un vero e proprio afrodisiaco. Infatti svolge un’azione simile a quella degli ormoni sessuali steroidei, stimolando la funzionalità erettile e regolando la secrezione ormonale stessa in quanto inibitore dell’enzima 5-alfa-reduttasi( per questo motivo è utile a contrastare anche l’ipertrofia prostatica benigna) e stimolante la produzione di DHEA (deidro-epi-androstenone, precursore degli ormoni sessuali) già dopo 1 ora dall’assunzione.

La dose raccomandata è di 3 grammi al dì, iniziando con 500 mg per 1 settimana; si possono verificare iniziali sintomi di nausea e diarrea dovuti al potere detossinanate del fungo.

Se ne raccomanda l’assunzione con almeno  1 g di vitamina C al giorno, per favorirne l’azione.

 

Il Tribulus Terrestris possiede una azione stimolante sulla produzione di ormoni androgeni. Tali ormoni, tipici dell’uomo ma importantissimi anche per l’organismo femminile, regolano la libido, i caratteri sessuali e lo sviluppo muscolare. In virtù di tali caratteristiche il tribulus terrestris è impiegato da secoli in diversi Paesi come pianta afrodisiaca in grado di aumentare la fertilità maschile e femminile sopperendo ad eventuali carenze ormonali.
Tali proprietà sono dovute all’azione di sostanze organiche con attività ormonosimili dette saponine, di cui la protodioscina, saponina con struttura steroidea, stimolerebbe la produzione di testosterone, diidrotestosterone, ormone luteinizzante (LH), deidroepiandrosterone (DHEA), deidroepiandrosterone solfato (DHEA-S), con conseguente aumento della spermatogenesi e della libido nell’animale da esperimento e nell’uomo (Gauthaman K. et al. 2002, 2003).

La protodioscina costituisce il 45% dell’estratto secco ottenuto dalle parti aeree di tribulus terrestris. La dose raccomandata di questo estratto è di 10-20 mg per kg di peso corporeo, per 1-2 volte al per almeno 8 settimane.

 

La Maca andina, nota anche come ginseng delle Ande o ginseng peruviano, è costituita dalla radice di Lepidium meyenii Walp. (Fam. Brassicaceae), una pianta tipica delle zone andine che cresce ad altitudini piuttosto elevate (3500 – 4500  metri).

L’interesse principale per questa radice è rappresentato dalla presenza degli aminoacidi, tra cui arginina, acido glutammico, acido aspartico, leucina, valina, glicina, alanina, fenilalanina ecc. È inoltre ricca di minerali: potassio, sodio, magnesio, calcio, fosforo, rame, zinco, manganese, ferro; è composta per il 60% di carboidrati e steroli vegetali, acidi grassi saturi e insaturi, fra cui l’omega 6 Acido Linolenico. Particolare interesse ha suscitato la presenza di due acidi grassi polinsaturi, maene e macamide.

In Italia, la radice essiccata di Lepidium, viene utilizzata soprattutto per le sue proprietà adattogene, immunostimolanti ed afrodisiache, sembrerebbe proprio in virtù della presenza di quei due acidi grassi sopra citati.

Senza dubbio, la caratteristica ricercata dai consumatori di Maca risiede nella sua capacità di incrementare le energie sessuali il desiderio e la spermatogenesi. Tale caratteristica è sostenuta dalla medicina popolare peruviana e da alcuni studi recenti, effettuati, principalmente, sui roditori. In altre ricerche, effettuate su pazienti adulti, è stato osservato che la somministrazione di maca per 4 mesi  induceva un aumento del volume spermatico, del numero di spermatozoi e della loro attività, con un miglioramento soggettivo del desiderio sessuale (rispetto al placebo), senza influenzare in maniera significativa i livelli ematici di testosterone o estradiolo. Tali effetti sarebbero attribuibili ad alcuni alcaloidi e fitosteroli o, più semplicemente, all’insieme di macro e micronutrienti presenti nella radice. Questi ultimi sarebbero anche responsabili del suo presunto effetto ergogenico (utile per gli sportivi) e ricostituente.
I rischi derivanti dal consumo di Maca sembrano essere minimi. Se ne sconsiglia l’uso in gravidanza, in allattamento ed in presenza di disturbi tiroidei, prostatici ed endocrini. Il dosaggio raccomandato, lo stesso utilizzato nello studio sugli adulti, è di 1,5-3 g/die.

 

La Damiana è una pianta tradizionalmente indicata come rimedio afrodisiaco, tonico e stimolante neuromuscolare, ed è frequentemente utilizzata insieme ad altre droghe vegetali (Maca,Muira puama, Gingko).

I principi attivi in essa contenuti sono principalmente: polisaccaridi, resine, acidi grassi, tannini e glicosidi fra cui l’arbutina; la damiana viene utilizzata anche in depressione, letargia, sindromi psicogene,ansia grazie alla presenza di apigenina, oltre che per le sue proprietà antinfiammatorie, ipoglicemizzanti, antiulcerogeniche e afrodisiache; più che un vero e proprio afrodisiaco sembrerebbe invece essere utile nelle patologie di origine sessuale, ovvero nella cura di alcune disfunzioni vere e proprie, come quella erettile, grazie alla sua capacità di aumentare l’afflusso di sangue ai corpi cavernosi,andando a stimolare il parasimpatico sacrale.

L’utilizzo di questa pianta nella medicina naturale e in omeopatia è infatti consolidato in caso di prevenzione o trattamento di disfunzioni sessuali quali impotenza, disfunzione erettile, eiaculazione precoce e diminuzione della libido. Il dosaggio ottimale varia da soggetto a soggetto e in caso del rimedio omeopatico possono variare soggettivamente le diluizioni; la Damiana viene assunta in tisana, in estratto fluido o tintura madre e in estratto secco con un dosaggio da 400 a 800 mg per 2 volte al dì, mattina e primo pomeriggio lontano dai pasti. Non sono inoltre da escludere effetti quali nausea, isonnia, cefalea e dolore prostatico correlate all’uso.

 

La Muira è uno dei tanti nomi attribuiti a Ptychopetalum ovata, o albero della potenza, in riferimento alle sue proprietà afrodisiache e rinvigorenti.

Questa piccola pianta, nativa della foresta Amazzonica, viene utilizzata per risolvere problemi gastrointestinali, neuromuscolari e  reumatismi; è inoltre particolarmente nota come afrodisiaco e tonico per il sistema nervoso.
In Europa, dove il suo impiego risale all’inizio del secolo scorso, la muira puama è particolarmente conosciuta come stimolante sessuale, per le sue caratteristiche di vasodilatatore e tonico; infatti se ne raccomanda l’uso in caso di impotenza, disturbi erettili e calo di libido in entrambi i sessi.

La parte utilizzata a scopo curativo è costituita dalle radici,  dai rami e dalla corteccia delle giovani piante. Anche in Italia viene commercializzata principalmente sottoforma di estratto idroalcolico o acquoso.
Studi clinici condotti in Francia per indagarne le ripercussioni sugli aspetti fisici e psicologici riconducibili alla sfera sessuale, hanno dimostrato che la muira puama è efficace nel ripristinare il desiderio sessuale nel 60% dei pazienti, con un effetto positivo nel trattamento della disfunzione erettile nel 53% dei casi [Waynberg (1994) Am J Nat Med 1:8-9].
Più recentemente, una formulazione a base di muira puama e gingko ha migliorato il desiderio, le fantasie ed il rapporto sessuale di 202 donne adulte che lamentavano un calo della libido [Waymberg & Brewer (2000) Adv Ther 17:255-262]
Nessuno dei composti chimici riconosciuti all’interno della  muira puama (resine, tannini, alcaloidi, fra cui la muirapuamina ad azione alfa-bloccante e vasodilatatrice, steroli, acidi grassi) sembra sostenere tali caratteristiche, che sono quindi da attribuire al fitocomplesso, cioè all’insieme di sostanze (in questo caso esteri degli acidi grassi e sostanze amare, quali l’alcaloide muirapuamina) contenute nella droga.Il dosaggio ideale varia dai 500 ai 1500 mg/die.
In accordo con il suo impiego popolare, la muira puama viene consigliata in caso di stress, stanchezza nervosa e per alleviare i sintomi della depressione, come droga adattogena, antifatica ed antistress. Anche in questo caso esistono alcuni studi che testimoniano la fondatezza di tali proprietà.

Gli effetti collaterali associati all’uso di muira puama sono lievi e perlopiù limitati alla possibile comparsa di saltuari dolori allo stomaco e alla testa, associati a nervosismo ed iperagitazione e aumento pressorio.

 

 

La Mucuna Pruriens è un arbusto rampicante della famiglia della Fabacee, proprio come i fagioli e altri legumi, che cresce spontanea nelle regioni tropicali africane, dell’Asia meridionale e nelle zone caraibiche fino al Sud-America¸ anche se oggi viene estensivamente coltivata a fini commerciali.

Il principio attivo più interessante di tale pianta è l’amminoacido L-Dopa, L-3,4-diidrossifenilalanina, contenuto nei semi maturi in percentuale variabile dal 3 % al 6%.

Nei semi sono presenti anche glutatione, lecitine, nicotina, serotonina, sitosteroli e un olio viscoso color marrone scuro. Il L-Dopa è il precursore del neurotrasmettitore Dopamina, che nell’organismo svolge un ruolo importante nella regolazione dell’umore, delle pulsioni, del comportamento sessuale e del movimento, e in ragione di ciò viene infatti utilizzato nel trattamento del morbo di Parkinson.

I testi di medicina Ayurvedica consigliano la Mucuna per trattare la disfunzione erettile e lo scarso appetito sessuale di natura psicogena ma anche sintomi di disturbi nervosi riconducibili al morbo di Parkinson; dunque la Mucuna sembrerebbe vantare vere e proprie caratteristiche di afrodisiaco, migliorando anche la fertilità maschile e stimolando la secrezione dell’ormone GH, oltre che migliorare la disfunzione erettile diabete-correlata.

Tali proprietà afrodisiache, suggerite dalle medicine tradizionali, dovranno essere approfondite da ulteriori studi, ma ce ne sono già di confortanti in merito; in particolare è stato dimostrato come un trattamento con Mucunia abbia migliorato i livelli di testosterone, LH, Dopamina e Noradrenalina in uomini con scarsa fertilità, riducendo anche i livelli di Prolattina ed FSH ed aumentando la conta spermatica e la motilità spermatozoica; la mucuna perciò sembrerebbe regolare la sintesi degli ormoni sessuali steroidei e migliorare la qualità dello sperma.

 

Il Gingko biloba è un albero originario dell’Asia orientale di cui si utilizzano le foglie a scopo terapeutico, per le loro proprietà vasoprotettive. I costituenti principali delle foglie sono i flavonoidi (il ginko contiene glucosidi flavonoidici come kampferolo, quercetina, isoramnetina, acido cumarico, catechine, proantocianidine ecc.), particolarmente noti ed apprezzati per le loroproprietà antiossidanti.. Le foglie sono inoltre  ricche di derivati terpenici (ginkgolidi e bilobalide) e di acidi ginkgolici.

I flavonoidi neutralizzano i radicali liberi, fattori di ossidazione e  attualmente considerati una delle maggiori insidie allo stato di buona salute, compreso il funzionamento dell’apparato sessuale.

I flavonoidi del  ginko biloba, ma anche di molte altre piante (thè verde, curcuma, cardo mariano), esercitano anche un’azione positiva anche a livello della rete capillare, diminuendo la permeabilità ed aumentando il tono della parete vasale. Per queste attività, le foglie di ginkgo ed i loro estratti vengono utilizzati nei disturbi della circolazione perferica.

Sono inoltre universalmente conosciuti come complemento dietetico utile per migliorare le capacità mentali, grazie all’aumento della circolazione sanguigna a livello cerebrale; a tale scopo, il ginko biloba, viene consigliato ai giovani per aumentare le capacità e negli anziani come preventivo del morbo di Alzhaimer e della demenza senile.

Il ginkgolide B è ritenuto un efficace antagonista del PAF (fattore attivatore delle piastrine), essenziale per la coagulazione e nei processi infiammatori,stimolante il rilascio di ormoni vasocostrittori, ma che è bene tenere sotto controllo in presenza di aterosclerosi e malattie del cuore e dei vasi (può favorire l’insorgenza di gravi danni cardiovascolari, come infarto e ictus).

Date queste proprietà il Gingko è particolarmente utile in casi di disfunzione erettile legata a scarso apporto sanguigno periferico da cattiva circolazione, in casi di forte stress e stanchezza mentale, in casi di diminuzione della libido legata all’uso di farmaci.

La dose giornaliere di Ginkgo Biloba consigliata è 100-200 mg di estratto secco di foglie (titolato in ginkgoflavonoglucosidi minimo 24% e terpeni totali minimo 6%). La principale controindicazione nell’uso del Gingko, legata proprio a queste sue proprietà, è l’assunzione concomitante di farmaci. anticoagulanti.

 

Gli amminoacidi Arginina e Citrullina sono parte dello stesso ciclo metabolico e sono correlati fra di loro, in quanto l’Arginina viene convertita in Citrullina dall’enzima NO-sintetasi con produzione di ossido nitrico (NO), potente vasodilatatore; a sua volta poi la citrullina neoformata può originare nuova Arginina attraverso due enzimi ( argininosuccinato-sintetasi e arginino-succinasi) e il ciclo ricomincia.

La citrullina infatti è commercializzata sottoforma di integratore con la promessa di garantire erezioni più vigorose e durature; in effetti studi scientifici a tal proposito ne hanno dimostrato la validità, intesa come miglioramento della durezza erettiva e del numero di rapporti in pazienti fra 56 e 68 anni trattati con 1,5 g di citrullina per un mese, in effetti a livello penieno, attraverso la stimolazione dell’enzima guanilato ciclasi, l’ossido nitrico produce una vasodilatazione aumentando il turgore dei corpi cavernosi e concorrendo in maniera determinante all’erezione. In base ai risultati dello studio, secondo gli autori, sebbene meno efficace dei classici farmaci inibitori dell’enzima fosfodiesterasi di tipo 5 (tadalafil, vardenafil, avanafil, sildenafil…), almeno nel breve termine, la citrullina è sicura e psicologicamente ben accettata. Il suo ruolo come trattamento alternativo della disfunzione erettile lieve, in particolare in pazienti che faticano ad accettare psicologicamente la terapia con PDE-5 inibitori, merita quindi ulteriori ricerche.

Anche l’Arginina dunque viene somministrata sotto forma di integratori a sostegno della funzionalità erettiva, però alcuni studi sostengono che la somministrazione orale di arginina non ne garantirebbe un’adeguata concentrazione in circolo,  in particolare per la generosa presenza di arginasi a livello intestinale, ovvero enzimi che porterebbero  alla conversione di una parte dell’arginina assunta in ornitina ed urea, inattivando l’amminoacido prima che venga assorbito. Le arginasi epatiche, inoltre, riducono ulteriormente la quota di Arginina disponibile in circolo per la sintesi di ossido nitrico.. A parità di dosaggio e via di somministrazione (per bocca), la citrullina garantirebbe un aumento dei livelli di arginina del sangue quasi doppi rispetto a quelli di una stessa dose di Arginina, motivo per cui il dosaggio di quest’ultima dovrà essere maggiore; per la Citrullina la dose ottimale sarebbe di 1,5g/die anche se è possibile arrivare fino a 3 g) , per l’Arginina 3-5g/die (fino a 6 g /die); però, anche l’arginina può presentare qualche disturbo, come nausea, mal di testa o indigestione, e non è indicato il suo uso nel caso di pazienti con problemi cardiaci, acidità di stomaco oppure ulcere,pressione bassa o herpes genitale.

 

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